L’immersione nei boschi per ritrovare sé stessi
Shinrin-yoku: il Bagno di Foresta
Una brutta giornata.
Problemi al lavoro, cattive notizie, malumori, lamentele in famiglia, qualche problema di salute che ci preoccupa. La mente è in tempesta, ci sentiamo congestionati, la testa è pesante, l’unica cosa che ci verrebbe da fare è chiuderci in casa, sprangare la porta e andare a dormire…
Quante volte ci succede?
A me spesso, specialmente durante quest’ultimo anno.
C’è però un istinto che ho sempre avuto fin da piccola e che negli ultimi periodi si sta facendo sempre più forte: l’attrazione verso i boschi, la natura e le passeggiate all’aria aperta.
Voglia di libertà, voglia di respirare senza “barriere”, voglia di riattivare una connessione interrotta con me stessa e col Tutto. Voglia di cercare risposte a domande che mi pongo da tempo.
Qualche giorno fa, dopo il lavoro, mi sono avventurata nei boschi vicino casa mia per cercare un po’ di sollievo dallo stress della giornata e per sollevare la mente dai mille pensieri. Dopo una passeggiata in una strada di campagna, sono entrata in un piccolo bosco dove ci sono roveri, farnie e alberi secolari. Come sempre quando vado a passeggiare in solitaria, ho camminato lentamente, con calma, fermandomi spesso a toccare le piante e il tronco degli alberi, respirando profondamente l’odore degli alberi, della terra umida e il profumo di foglie e clorofilla. Ho raccolto qualche ramo caduto dalla Grande Quercia, l’ho ringraziata e ho trovato anche delle mele acerbe cadute da un melo selvatico. Dopo un quarto d’ora, immersa nel silenzio e nell’energia degli alberi, ho cominciato a “staccare” e a sentirmi meglio, più calma, più connessa con me stessa e il mondo, ma soprattutto più leggera e ottimista verso la vita e il futuro. Il mio umore e il mio sentire erano decisamente cambiati.
Non sapevo che questa mia esperienza fosse già diventata scienza e conoscenza da tempo e che qualcuno, nel lontano Oriente, avesse già cristallizzato i benefici e la magia dell’immersione nei boschi in una vera e propria disciplina!
Cos’è lo Shinrin-yoku
In Giappone, negli anni ’80 è stato coniato il termine “Shinrin-yoku” o “Bagno di Foresta”, una pratica meditativa caratterizzata da lunghe camminate a ritmo non elevato e non stancante, in mezzo ad un bosco o foresta, con pause regolari per respirazioni, meditazioni, contemplazioni dell’ambiente naturale circostante. Nella tradizione originale Giapponese le sessioni vengono guidate o supervisionate da speciali trainer. Se fatti in solitaria invece, si consigliano alcuni comportamenti di base per acquisire il meglio da questa pratica. In Giappone, lo praticano attualmente cinque milioni di persone.
Oggi questa pratica sta cominciando a diffondersi anche nei Paesi Occidentali, per promuovere il rilassamento, il benessere psico-fisico e la gestione dei problemi generati dallo stress. Si parla infatti di “Terapia forestale” e “Medicina Forestale”. Gli Americani la chiamano “G-Therapy” (Green Therapy o Vitamina G).
In nuova Zelanda, paese estremamente attento alle tematiche ambientali e di salute, si stanno diffondendo le “Green-prescriptions” fra medici e operatori sanitari. In Europa il “Bagno di Foresta” è una pratica ancora poco diffusa, ma negli ultimi 15 anni è cominciata una seria ricerca scientifica sul tema, al punto che in Inghilterra e Scozia sono nate le prime “Nature Prescriptions” come parte di un regime terapeutico integrato allo scopo di prevenire diverse patologie causate dallo stress, per diminuire la somministrazione di farmaci migliorando lo stato mentale e la qualità della vita.
Questa pratica assume un significato di grande valore e importanza se pensiamo che le statistiche recenti mostrano che viviamo più del 90% del nostro tempo al chiuso (Rapporto WHO, Europe 2013), non facendo affatto un favore alla nostra salute e alla nostra vita.
Altre statistiche recenti (Ipsos e Save the Children, 2016), mostrano che anche i ragazzi giovani si stanno sempre più allontanando dalla natura e dalle attività all’aria aperta. Oltre un quinto dei bambini (23%) in Italia non svolge regolarmente nessun tipo di attività fisica all’aria aperta nel tempo libero e circa 1 bambino su 10 non la pratica nemmeno in ambito scolastico. Tre ragazzi su cinque trascorrono il proprio tempo libero principalmente al chiuso, in casa propria o di amici. Circa un quinto dei giovani passa da una a due ore al giorno giocando coi videogames; il 63% di loro cammina al massimo mezz’ora al giorno e il 38% mangia spesso davanti alla TV. I ricercatori lo chiamano “Deficit” di Natura.
I benefici del bagno di foresta
Tantissimi sono gli studi scientifici pubblicati sull’argomento, specialmente negli ultimi tre anni, che hanno messo in evidenza come il bagno di foresta abbia dei benefici straordinari a livello psico-fisico sulle patologie più diverse.
Sicuramente uno dei campi di maggior efficacia del Bagno di Foresta (BF) sembra essere la gestione dello stress, specialmente il “tecnostress” (stress causato dall’utilizzo delle ICT o Information and Communication Technologies, caratterizzato da un utilizzo eccessivo, smodato e disfunzionale di tali tecnologie, che ha impatto significativo sulla salute, sulla vita sociale e su quella lavorativa dell’individuo) e lo stress causato da lavoro o studio.
In questi casi il Bagno di Foresta è efficace nel migliorare il tono dell’umore e lo stato emozionale, riducendo stati di depressione lieve e ansia. Gli studi hanno monitorato diversi parametri (cortisolo, pressione arteriosa, battito cardiaco) dimostrando come il BF aumenti le emozioni positive, la vitalità e il senso di soddisfazione.
Gli studi hanno dimostrato anche notevoli miglioramenti dell’insonnia in donne in menopausa e in pazienti oncologici.
Il BF contribuisce inoltre ad abbassare la pressione sanguigna nei pazienti ipertesi. Sono proprio i soggetti con problemi cardiovascolari e respiratori (ipertensione, malattie coronariche, problemi cardiaci) ad avere grandi benefici da BF. L’ipotesi più accreditata è che questa pratica agisca sia attraverso un’azione rilassante sul sistema nervoso che attraverso un’azione antiossidante e antinfiammatoria grazie agli oli essenziali e ai composti volatili emanati dalla foresta. In pazienti diabetici il BF determina un abbassamento della glicemia, grazie alla riduzione degli ormoni dello stress. Il BF praticato in periodi di 2-3 giorni consecutivi stimola l’omeostasi del sistema immunitario, riducendo il livello di infiammazione e aumentando il numero e l’attività delle cellule NK grazie all’inalazione di composti volatili (alfa-pinene, beta-pinene), effetto che perdura per 7 giorni. Negli studi condotti il gruppo di controllo era sottoposto ad attività rilassanti al chiuso in contesti urbani, mentre il gruppo di “trattamento” veniva sottoposto a BF. I programmi effettuati in foresta erano molto più efficaci nel promuovere il benessere individuale delle stesse attività fatte in parchi urbani o giardini.
Alcuni studi ipotizzano addirittura che il FB abbia un effetto positivo sul microbiota intestinale e che un ridotto contatto con l’ambiente naturale provochi un impoverimento della sua biodiversità.
I benefici nei bambini
Il BF è stato studiato anche in età pediatrica ed è risultato essere benefico per l’asma, la dermatite atopica, l’insonnia e sindrome ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività). Questo assume un’importanza cruciale se pensiamo che, secondo l’OMS, circa il 20% dei bambini a livello mondiale soffre di problematiche psicologiche o correlate con la salute mentale, con un netto peggioramento della situazione durante i lockdown del 2020 a causa della reclusione forzata, la didattica a distanza, il distanziamento sociale, l’abuso di dispositivi tecnologici, playstation e cellulari.
I cinque sensi
La stimolazione dei 5 sensi è una componente fondamentale degli effetti del Bagno in foresta.
La vista è preponderante, ma tutti gli altri sono importanti.
- Vista: è ben documentato che la vista di una foresta (anche virtuale) può avere benefici effetti rilassanti, promuovere il rilassamento e la resistenza allo stress. I colori prevalenti (verde, marrone, blu) e le forme naturali degli alberi stimolano in modo benefico il sistema nervoso centrale.
- Olfatto: l’emanazione di composti volatili e di oli essenziali esercitano un’azione antiossidante, antinfiammatoria e balsamica con effetto rilassante sul nostro sistema nervoso.
- Udito: i suoni della natura e del bosco (vento, uccelli, acqua) stimolano sensazioni positive e ci fanno sentire maggiormente connessi con noi stessi.
- Tatto: gli studi hanno dimostrato che il contatto delle mani col legno è rilassante e stimola il sistema nervoso parasimpatico più di altri materiali. Toccare il fogliame è stato dimostrato anche avere un’azione e riequilibrante calmante inconscia.
- Gusto: anche se non fa strettamente parte della pratica dello Shinrin-yoku, assaggiare una bacca (mora, fragolina di bosco) o un’erba edibile aiuta la riconnessione con gli elementi naturali, anche se in questo caso è necessaria una buona conoscenza delle specie selvatiche edibili.
La composizione della foresta è importante
La biodiversità delle piante può influire sull’esperienza di immersione. Le diverse sostanze volatili emanate, la vicinanza del mare, dei laghi o dei fiumi, il tipo di esposizione solare può cambiare l’effetto della foresta sul nostro organismo.
Anche il tipo di albero può influire: i boschi di querce hanno un maggiore effetto ansiolitico sulle donne, i boschi di Betulla lo posseggono su entrambi i sessi. Sembra inoltre che alcune foreste abbiamo un maggiore effetto calmante, mentre altre un maggiore effetto stimolante ed energizzante.
Durata ideale delle sessioni
Va da sé che l’effetto dello Shinrin-yoku è “dose” dipendente, ovvero maggiore è la durata, maggiore l’effetto. L’ideale sarebbe un’immersione di 2-4 ore. Gli studi evidenziano però che anche sessioni più brevi, di 15-30 minuti, sono sufficienti per dare benefici alla salute, specialmente su stress e ansia. Si stima che spendere almeno 2 ore alla settimana in ambiente naturale nel verde migliora la qualità della vita e il benessere generale. Le sessioni di 2-4 ore sono quelle che danno un maggior beneficio al sistema immunitario, quindi sarebbe sufficiente almeno una sessione al mese di 2-4 ore praticata tutti i mesi.
Benefici sociali e spirituali
Girovagare nei boschi praticando lo Shinrin-yoku aumenta l’interazione sociale, riducendo l’aggressività, la paura, stimolando lo spirito di gruppo e la collaborazione. Inoltre contemplare la bellezza dei boschi ci può aiutare senz’altro a ritrovare l’ispirazione, la creatività e a riscoprire il nostro centro.
Dott.ssa Sonja De Crescenzo – R&D Specialist Prodeco Pharma
Bibliografia
- Antonelli, Donelli et al. Effects of forest bathing (Shinrin-yoku) on individual well-being: an umbrella review. International Journal of Environmental Health Research, 2021
- Haas, Hoeft et al. The role of culture on the link between worldviews on nature and psychological health during the COVID-19 pandemic.
- Colin A. Capaldi et al. The relationship between nature connectedness and happiness: a meta-analysis. Frontiers in Psychology, 2014
- Corazon, Sidenius et al. Psyco-physiological stress recovery in outdoor nature-based interventions: a systematic review of the past eight years of research. International Journal of Environmentale research and Public Health, 2019.
- Selene Calloni Williams, Noburu Okuda Do. Shinrin-yoku. L’immersione nei boschi. Il rituale giapponese per liberarsi dall’ansia e dallo stress. 2018